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Il sole è fonte di vita e l’estate è svago, finalmente possiamo levarci un po’ di vestiti e lasciare che la pelle respiri; le giornate si allungano e la vita all’aria aperta ci fa perdere quel colorito fra il grigio e il giallognolo a cui oramai eravamo abituati. Le donne scoprono le gambe e finalmente possono dimenticare quasi del tutto il make-up. L’abbronzatura è a portata di mano, addio lettini solari e autoabbronzanti – un tempo esclusiva femminile, ora abitudine trasversale – e benvenute pigre giornate al mare e pic-nic in montagna.
Oltre ad apportare benefici estetici con l’abbronzatura, il sole ci permette di assorbire vitamina D, che fissa il calcio nelle ossa rinforzandole, stimola la produzione di melanina, che protegge la pelle e, effetto non trascurabile, aumenta il buonumore. Fin qui, sembrerebbe che la stella madre del sistema solare abbia solo effetti positivi, ma sarà proprio vero?
Non è tutto oro quel che luccica
Il sole emette onde elettromagnetiche di diversi tipi (più nello specifico di diverse lunghezze e frequenze) dalle onde radio ai raggi x e non tutte hanno lo stesso effetto sui sistemi biologici.
La radiazione UV costituisce il 10% della luce emessa dal sole ed è responsabile della nostra abbronzatura. La luce ultravioletta, a seconda della sua frequenza, è definita UVA, UVB o UVC e ciascuna di queste categorie agisce sulle molecole organiche in maniera differente: gli UVA, il 94% degli UV che arrivano sulla terra, stimolano l’abbronzatura ma anche la produzione di radicali liberi che velocizzano l’invecchiamento cutaneo, gli UVB – il restante 6% – provocano eritemi e scottature e, danneggiando il DNA, possono essere cancerogeni. I raggi UVC, estremamente pericolosi e altamente oncogeni, a causa del buco dell’ozono che dovrebbe fungere da schermo, a certe latitudini e in certi periodi, riescono a penetrare l’atmosfera.
Attenzione alle scottature
I casi di cancro alla pelle sono in costante aumento in tutto il globo anche se, fortunatamente, la mortalità – grazie a prevenzione, corrette diagnosi e quindi cure tempestive – è in calo.
Mentre molto dipende dal fototipo di ciascuno – quello mediterraneo sembra tollerare meglio le radiazioni – carcinomi e melanomi cutanei sono il tipo di cancro più comune fra gli individui di razza caucasica, soprattutto a nord.
Una scorretta esposizione al sole aumenta il rischio di neoplasie, ma sicuramente non è l’unica causa poiché si ammala di cancro alla pelle anche chi non è patito di abbronzatura. Le scottature sono un fattore di rischio molto alto, soprattutto se ripetute nel corso degli anni così come l’esposizione a sostanze chimiche. Chi si è scottato per anni, senza mai proteggere la pelle, ha un’altissima probabilità di sviluppare un melanoma.
Adottare qualche buona abitudine aiuta a prevenire malattie serie ma anche a mantenere la pelle elastica, quindi preservando la salute riusciamo anche a mantenere un aspetto più giovane.
Ecco qui alcuni accorgimenti da tenere durante l’estate:
Non esporti al sole dalle 11 alle 16
Se sei in vacanza, durante queste ore cerca l’ombra, leggi un libro sotto un albero, stai al chiosco a bere una limonata, dormi un po’ sotto l’ombrellone o visita un museo ma non stare al sole. Lo stesso discorso vale se sei in città, non potrai trovare un albero sotto cui leggere, ma ti consigliamo di preferire luoghi ombreggiati. Considera che, anche nelle giornate nuvolose, passa una quantità di raggi UV sufficiente a creare danni, quindi sii prudente anche se il cielo è coperto.
Utilizza sempre una crema con fattore di protezione superiore a 15
Anche se non sei disteso su un lettino ad ascoltare il rumore delle onde, utilizza sempre un fattore di protezione per le porzioni di pelle esposta (viso, braccia gambe), comunque il sole attiva il processo di invecchiamento della pelle e nessuno vuole riempirsi di rughe a 30 anni. Non aver paura, anche se usi un fattore 50 otterrai un colorito dorato, quindi non lesinare. Ovviamente dovrai ripetere l’applicazione più volte durante l’esposizione, soprattutto dopo una nuotata o l’attività sportiva.
Abbandona le lampade UV
Chi si è affidato alle lampade solari da giovane, ha più possibilità di sviluppare un melanoma in età adulta poiché le lampade UV diffondono raggi ultravioletti pericolosi come quelli emessi dal sole. In più disidratano la pelle e, si sa, pelle disidratata equivale a pelle con rughe.
Esponiti gradualmente
Dopo otto mesi di maglioni e maniche lunghe, la nostra pelle non è più abituata al sole, quindi è necessario esporsi per gradi. Le scottature, magari ripetute, possono dare il via alla comparsa di melanomi o trasformare dei nei preesistenti. Quindi bagni di sole sì ma con pazienza e, anche se vorresti un’abbronzatura da urlo fin dal primo giorno, sappi che passare subito otto ore disteso immobile a friggere al sole non ti aiuterà, anzi, potrebbe provocarti un fastidioso e doloroso eritema.
Proteggi le zone dove la pelle è più delicata
Oramai la società ha completamente sdoganato il topless e così anche la scienza, oggi è risaputo che non è vero che un seno esposto al sole ha più probabilità di sviluppare il cancro; in realtà si deve tenere conto del fatto che, essendo stata a lungo coperta, la pelle del seno – e così quella di altre zone che solitamente non esponiamo – sviluppa meno melanina di altre parti del corpo e quindi è più soggetta a scottature. Lo stesso vale per la cute del capo, da proteggere con cappelli, e gli occhi che possono subire danni permanenti se non protetti da lenti apposite.
Prevenire è meglio che curare
Affidarsi al medico gioca un ruolo importante nella prevenzione, una visita dermatologica l’anno è auspicabile e un auto-esame – per individuare nuovi nei o macchie che non ricordavamo di avere – è un accorgimento che può salvare la vita!
Potrai dormire sonni tranquilli godendoti i benefici dell’esposizione al sole. Buone vacanze!
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