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5 Suggerimenti Per Aiutare i Tuoi Figli ad Avere un Bellissimo Rapporto Con i Fratelli

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Una delle prime volte che mia madre mi ha vista interagire con mio fratello minore avevo 5 anni e stavo cercando di eliminarlo fisicamente picchiandolo con un giornale mentre dormiva beato nella sua culla.

Ero una bambina buona e socievole, ma l’arrivo di questo alieno in casa, ai miei occhi avrebbe potuto compromettere la mia posizione di quinquenne all’interno del nucleo familiare. Le coccole che mamma e papà gli riservavano sottraendole a me, mi sembravano un affronto da lavare col sangue, quindi perché non eliminare il problema alla radice? Eppure lo amavo, come lo amo oggi, lo avevo aspettato tanto e il momento in cui lo avevamo portato a casa, avvolto nella sua copertina, mi era sembrato un sogno. Ricordo come fosse ieri la gioia e l’eccitazione.

Tutti i fratelli competono per le attenzioni della mamma ma esistono delle strategie psicologiche che, anche se non riescono a evitare i litigi per i giochi o i programmi Tv, almeno aiutano a costruire un rapporto solido e duraturo fra fratelli, soddisfacente dal punto di vista emotivo per entrambi.

Il primo passo da fare è comprendere che il maggiore manifesta un disagio davanti alla novità. La rivalità fra fratelli può essere gestita in modo da creare empatia fra i litiganti, generando un legame indissolubile che sarà un aiuto nella vita.

Ecco qui cinque suggerimenti per permettere ai tuoi figli di creare un legame indissolubile fra loro, che li arricchirà nel corso di tutta la loro esistenza.

1. Rispettare gli spazi

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Avere un fratello o una sorella significa avere un compagno, un confidente e un sostenitore. Può anche voler dire, però, avere sempre qualcuno tra i piedi anche quando si vuole stare soli. Quando rispettiamo i sentimenti di nostro figlio maggiore, lasciandolo solo se dimostra di averne la necessità di isolarsi o di non saper gestire il rapporto col piccolo di casa, creiamo il modello attraverso il quale egli da adulto sarà in grado di far rispettare i propri confini. Quindi, a volte, costringerlo a badare al fratello minore, anche se non ne ha voglia o non si sente all’altezza, può creare delle tensioni, mentre rispettare i suoi spazi e i suoi desideri, gli permetterà di costruire autonomamente il proprio mondo e il rapporto col fratellino, sentendosi utile in famiglia.

2. Non costringerlo a condividere

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I fratelli minori non sono gelosi se il maggiore prende in prestito un gioco, perché sono ancora in una fase in cui stanno prendendo le misure della loro esistenza ma, al contrario, il maggiore si sentirà confortato se gli verrà permesso di rivendicare il suo territorio. Del resto lui c’è da più tempo ed è giusto che questo gli venga riconosciuto anche concretamente, permettendogli di non sentirsi minacciato dell’evolversi del rapporto ma di aiutare il fratello a crescere.

3. Focalizziamoci sui sentimenti

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Amanda  Morgan, che si occupa attivamente di bambini suggerisce di avere sempre bene in mente l’acronimo CARE (in inglese cause, action, reaction, expectations, ossia causa, azione, reazione, aspettative) nel momento in cui si cerca di capire un comportamento sbagliato o di sfida del proprio figlio.

Dire che un bambino si comporta male senza motivo, oltre che improduttivo, è profondamente sbagliato. Il motivo c’è sempre, siamo noi a non capirlo o a considerarlo trascurabile. Analizziamo le sue azioni senza interpretarle, lo stesso vale per le sue reazioni che non devono essere appesantite dal nostro giudizio, ma devono essere valutate semplicemente per quello che sono, dobbiamo cercare di essere il più oggettivi possibile. In ultima le aspettative: cercare di capire le aspettative del bambino, ci permetterà di insegnargli ad ottenere quello che desidera in modo più appropriato, senza capricci, litigi o imposizioni; anche le nostre aspettative devono essere analizzate per capire se sono reali o filtrate dai nostri desideri o necessità.

4. I paragoni sono nocivi

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Tutti siamo a disagio se veniamo paragonati a qualcun altro. Specialmente se ci troviamo in una situazione in cui i fratelli sono in competizione per l’affetto e le attenzioni dei genitori, paragonarli l’uno all’altro può rivelarsi parecchio pericoloso e compromettere i loro rapporti futuri. I genitori dovrebbero osservare e descrivere una situazione conflittuale nel modo più neutrale possibile, ponendo molta attenzione a non dare giudizi affrettati che potrebbero diventare fonte di sofferenze per i figli e condizionare, anche pesantemente, i rapporti tra loro.

5. Equo non vuol dire uguale

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Che equo significhi avere quello di cui si necessita e non quello che si desidera, è un concetto difficile da far capire a un bambino però, prima esso viene introdotto, più facilmente aiuta ad assimilare le corrette aspettative riguardo ai rapporti familiari. I lattanti hanno necessità di affetto e attenzioni diverse dai bambini che frequentano la scuola dell’infanzia o le scuole primarie. Far presente ai figli maggiori che i genitori ci sono per tutti, facendo capire le diverse necessità di ciascuno, permette di tenere a bada le crisi di gelosia dei più grandicelli, che si sentiranno coinvolti nella gestione del piccolo, capendone le fragilità.

I rapporti fra fratelli possono essere difficili a qualsiasi età.

Ogni  fase della crescita presenta le sue peculiari sfide e difficoltà, ma quando riusciamo ad evitare di voler controllare ogni aspetto delle interazioni dei nostri figli, permettiamo loro di agire liberamente in modo più consapevole e apprendere come risolvere i problemi e i conflitti in modo costruttivo.

Seguire queste indicazioni permetterà ai vostri figli di creare un rapporto solido e sarà l’inizio di una splendida amicizia che nel corso degli anni sarà loro di aiuto e conforto nei momenti difficili e riserverà momenti divertenti e indimenticabili che arricchiranno la loro esistenza.


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